Problemi di Muffa
Cause e soluzione della presenza di muffa negli appartamenti
Evitare la formazione di muffe sui muri delle nostre abitazioni è necessario per garantire la salubrità degli ambienti della cui carenza le stesse sono un allarmante indizio. Vedremo che, per le nostre case, sono importanti non solo la progettazione ma anche l'arredamento e perfino le abitudini domestiche dei proprietari.
Poiché infatti conoscenze non complete dell'argomento muffe ci fanno sentire impotenti di seguito elenchiamo le concause che generano il fenomeno e di seguito riportiamo tutte le informazioni necessarie a conoscere i vari tipi di muffa e le cause che ne determinano l'insorgenza, al fine di poterla prevenire. Le muffe (bianche, gialle, marroni, verdi, grigie o nere) sono funghi microscopici che, per attecchire e svilupparsi, hanno bisogno di quattro condizioni essenziali contemporaneamente:
In un recente passato le case mal isolate facevano condensare molta acqua sui vetri semplici e sui muri freddi, rendendo l'aria secca; (si cercava di elevare l'umidità, facendo evaporare acqua con bacinelle e tegami sulle stufe oppure vaschette sui radiatori). Queste abbondanti condense però non generavano muffe perché in quei punti freddi la temperatura era senz'altro inferiore ai 15°C . Attualmente, le case sono ben isolate ed hanno radiatori con ampia superficie di scambio che non "bruciano" l'aria. Ciò permette di mantenere economicamente temperature diffuse e costanti attorno ai 20°C ed all'aria di rimanere umida.
Ipotizzando un isolamento perfetto, avremmo condense solo quando si raggiunge il 100% d'umidità relativa ma siccome la perfezione non esiste, nei punti meno isolati (più freddi) se l'umidità è alta possiamo avere condense e se, su quei punti, non arriva la luce solare (ultravioletti) perché sono in ombra o coperti da mobili, sicuramente attecchiranno le muffe.
Capiamo allora che un buon isolamento termico ci allontana dal rischio delle muffe ma non ci dà assolute garanzie. Fra l'altro, un ottimo isolamento è realizzabile quasi esclusivamente alla progettazione e costruzione dell'immobile con uso di tecniche e materiali appropriati, mentre l'aggiunta successiva d'intercapedini o di cappotti spesso portano nuovi problemi e non sempre risolvono i primi. Dobbiamo quindi tenere l'umidità relativa bassa.
Analizziamo gli elementi che influiscono sull'umidità: i vapori prodotti in cucina e in bagno, le piante, le persone e gli animali. Riducono l'umidità: i ricambi d'aria, speciali intonaci, particolari arredamenti ed i deumidificatori.
La cucina sviluppa la maggioranza dell'umidità ed è, per questo, da curare al massimo. Dalla cottura dei cibi evapora sempre acqua. Il massimo lessando o bollendo ma anche friggendo, cocendo al forno, al grill od in graticola. La combustione stessa del gas nei fornelli produce vapore acqueo. Si liberano abbondanti vapori anche lavando le stoviglie (sia a mano sia in lavastoviglie). Pulendo i mobili e pure stendendo gli strofinacci umidi si libera umidità. I nuovi frigoriferi disperdono l'acqua sbrinata, facendola evaporare con il caldo del motore. Occorre quindi cercare di spandere meno umidità possibile tenendo gli strofinacci fuori della cucina (su stendini in terrazza o cortile). Si può convogliare l'acqua sbrinata dai frigoriferi in scarichi o contenitori (essendo priva di calcare, è ottima per annaffiare bonsai o particolari piante come azalee e rododendri). Occorre stirare a vapore vicino a cappe aspiranti in funzione. Soprattutto occorre fare fuoriuscire l'umidità prima che invada gli altri ambienti. Le eventuali vecchie caldaie per il riscaldamento, a volte presenti in cucina, utilizzano l'aria dell'ambiente e contribuiscono ad un piccolo ricambio, utile specialmente d'inverno (le nuove caldaie a tenuta stagna hanno molti pregi ma non questa funzione). Indispensabili sono gli aspiratori. Cappa aspirante ed aspiratore ambiente. Meglio se gli aspiratori prevedono diverse velocità, così si può scegliere un regime di funzionamento con rumore accettabile. Gli aspiratori vanno tenuti efficienti pulendoli o sostituendoli quando necessario (se non hanno filtri, necessitano di manutenzione frequente). Le cappe aspiranti, (diversamente da come spesso affermano i mobilieri per praticità di montaggio) devono essere sempre convogliate all'esterno per espellere il vapore acqueo, anche se sono fornite di buoni filtri lavabili per trattenere i vapori oleosi (fumi) e carboni attivi per spezzare le molecole degli odori indesiderati. Gli ambienti che prevedono aspiratori e\o caldaie non a tenuta stagna, per un corretto funzionamento (tiraggio), devono prevedere sempre adeguate prese d'aria. L'aria può uscire solo se altrettanta ne può entrare nell'ambiente; diversamente si forma una depressione che si contrappone ed annulla l'effetto dell'aspiratore, (le caldaie non tirano e possono anche rilasciare nell'ambiente prodotto di combustione tossico). Il ricambio d'aria, si fa anche aprendo porte e finestre ma, per le cucine occorre evitare che l'aria umida (e carica d'odore) invada altri ambienti probabilmente meno luminosi e quindi più a rischio per la formazione delle muffe.
L'ideale sarebbe dare il ricambio d'aria alle cucine quando il vento o la brezza porta l'aria dalla cucina verso l'esterno. In progettazione, conoscendo la direzione prevalente del vento durante l'anno, si dovrebbe prevedere l'ambiente per la cucina sottovento. Ad esempio se il vento spira prevalentemente da ovest o sud ovest la cucina dovrebbe trovare posto ad est o nord est rispetto alle altre camere.
Poiché infatti conoscenze non complete dell'argomento muffe ci fanno sentire impotenti di seguito elenchiamo le concause che generano il fenomeno e di seguito riportiamo tutte le informazioni necessarie a conoscere i vari tipi di muffa e le cause che ne determinano l'insorgenza, al fine di poterla prevenire. Le muffe (bianche, gialle, marroni, verdi, grigie o nere) sono funghi microscopici che, per attecchire e svilupparsi, hanno bisogno di quattro condizioni essenziali contemporaneamente:
- temperatura alta (superiore a 15 °C ); è una condizione che non possiamo eliminare. Desideriamo abitazioni con temperature di circa 20 °C anche l'inverno .
- spore (particelle riproduttive che sopravvivono anche in ambienti non favorevoli); sono sempre presenti nell'aria. Possiamo cercare di renderle inattive temporaneamente con vari prodotti. Esistono vernici per muri che contengono additivi contro la muffa; anche l'ipoclorito sodico diluito per uso domestico (comune candeggina o varechina) ha un'ottima azione antimuffa. Per fare la disinfestazione dove le muffe si erano sviluppate, su pareti dietro ai mobili, come spesso accade perché è qui che non arrivano i raggi ultravioletti, occorre trattare il muro dove la muffa è ben visibile ma anche il mobile carico di spore invisibili.
- luce scarsa (ambienti poco soleggiati o pareti coperte da mobili); i raggi ultravioletti, portati dalla luce del sole disinfettano e impediscono alle spore di attecchire e svilupparsi; è bene non coprire le pareti più fredde con grandi mobili (armadi o librerie): soprattutto d'inverno occorre illuminare gli ambienti tenendo completamente aperti scuretti, tapparelle o tendaggi pesanti.
- acqua (in pratica la condensa); la condensa è l'elemento che dobbiamo gestire per controllare le muffe. La condensa (in altre parole la formazione di goccioline d'acqua) è un fenomeno connesso all'umidità atmosferica ed a salti di temperatura. L'umidità (l'acqua può rimanere in sospensione nell'aria senza precipitare (vapore gassoso)) dipende dalla temperatura (ed in piccola parte è anche in funzione della pressione atmosferica, ma per noi questo è un parametro trascurabile). Brevemente, possiamo affermare che, nella stessa aria, con la medesima quantità d'acqua, se la temperatura diminuisce (nei punti più freddi), l'umidità relativa aumenta (in certi casi sino alla saturazione, 100%), quindi precipita, in pratica si forma la condensa (acqua liquida).
In un recente passato le case mal isolate facevano condensare molta acqua sui vetri semplici e sui muri freddi, rendendo l'aria secca; (si cercava di elevare l'umidità, facendo evaporare acqua con bacinelle e tegami sulle stufe oppure vaschette sui radiatori). Queste abbondanti condense però non generavano muffe perché in quei punti freddi la temperatura era senz'altro inferiore ai 15°C . Attualmente, le case sono ben isolate ed hanno radiatori con ampia superficie di scambio che non "bruciano" l'aria. Ciò permette di mantenere economicamente temperature diffuse e costanti attorno ai 20°C ed all'aria di rimanere umida.
Ipotizzando un isolamento perfetto, avremmo condense solo quando si raggiunge il 100% d'umidità relativa ma siccome la perfezione non esiste, nei punti meno isolati (più freddi) se l'umidità è alta possiamo avere condense e se, su quei punti, non arriva la luce solare (ultravioletti) perché sono in ombra o coperti da mobili, sicuramente attecchiranno le muffe.
Capiamo allora che un buon isolamento termico ci allontana dal rischio delle muffe ma non ci dà assolute garanzie. Fra l'altro, un ottimo isolamento è realizzabile quasi esclusivamente alla progettazione e costruzione dell'immobile con uso di tecniche e materiali appropriati, mentre l'aggiunta successiva d'intercapedini o di cappotti spesso portano nuovi problemi e non sempre risolvono i primi. Dobbiamo quindi tenere l'umidità relativa bassa.
Analizziamo gli elementi che influiscono sull'umidità: i vapori prodotti in cucina e in bagno, le piante, le persone e gli animali. Riducono l'umidità: i ricambi d'aria, speciali intonaci, particolari arredamenti ed i deumidificatori.
La cucina sviluppa la maggioranza dell'umidità ed è, per questo, da curare al massimo. Dalla cottura dei cibi evapora sempre acqua. Il massimo lessando o bollendo ma anche friggendo, cocendo al forno, al grill od in graticola. La combustione stessa del gas nei fornelli produce vapore acqueo. Si liberano abbondanti vapori anche lavando le stoviglie (sia a mano sia in lavastoviglie). Pulendo i mobili e pure stendendo gli strofinacci umidi si libera umidità. I nuovi frigoriferi disperdono l'acqua sbrinata, facendola evaporare con il caldo del motore. Occorre quindi cercare di spandere meno umidità possibile tenendo gli strofinacci fuori della cucina (su stendini in terrazza o cortile). Si può convogliare l'acqua sbrinata dai frigoriferi in scarichi o contenitori (essendo priva di calcare, è ottima per annaffiare bonsai o particolari piante come azalee e rododendri). Occorre stirare a vapore vicino a cappe aspiranti in funzione. Soprattutto occorre fare fuoriuscire l'umidità prima che invada gli altri ambienti. Le eventuali vecchie caldaie per il riscaldamento, a volte presenti in cucina, utilizzano l'aria dell'ambiente e contribuiscono ad un piccolo ricambio, utile specialmente d'inverno (le nuove caldaie a tenuta stagna hanno molti pregi ma non questa funzione). Indispensabili sono gli aspiratori. Cappa aspirante ed aspiratore ambiente. Meglio se gli aspiratori prevedono diverse velocità, così si può scegliere un regime di funzionamento con rumore accettabile. Gli aspiratori vanno tenuti efficienti pulendoli o sostituendoli quando necessario (se non hanno filtri, necessitano di manutenzione frequente). Le cappe aspiranti, (diversamente da come spesso affermano i mobilieri per praticità di montaggio) devono essere sempre convogliate all'esterno per espellere il vapore acqueo, anche se sono fornite di buoni filtri lavabili per trattenere i vapori oleosi (fumi) e carboni attivi per spezzare le molecole degli odori indesiderati. Gli ambienti che prevedono aspiratori e\o caldaie non a tenuta stagna, per un corretto funzionamento (tiraggio), devono prevedere sempre adeguate prese d'aria. L'aria può uscire solo se altrettanta ne può entrare nell'ambiente; diversamente si forma una depressione che si contrappone ed annulla l'effetto dell'aspiratore, (le caldaie non tirano e possono anche rilasciare nell'ambiente prodotto di combustione tossico). Il ricambio d'aria, si fa anche aprendo porte e finestre ma, per le cucine occorre evitare che l'aria umida (e carica d'odore) invada altri ambienti probabilmente meno luminosi e quindi più a rischio per la formazione delle muffe.
L'ideale sarebbe dare il ricambio d'aria alle cucine quando il vento o la brezza porta l'aria dalla cucina verso l'esterno. In progettazione, conoscendo la direzione prevalente del vento durante l'anno, si dovrebbe prevedere l'ambiente per la cucina sottovento. Ad esempio se il vento spira prevalentemente da ovest o sud ovest la cucina dovrebbe trovare posto ad est o nord est rispetto alle altre camere.
Il bagno è senz'altro un altro ambiente da dove si diffonde umidità nell'abitazione. Il getto della doccia emette vapore. Gli spruzzi sui muri, anche se piastrellati, emettono vapore. Occorre arieggiare appena possibile non solo per gli odori ma per disperdere l'umidità dopo avere usato le docce, oppure prevedere aspiratori (con relative prese d'aria come in cucina) indispensabili nei bagni senza finestre esterne. Piccole crepe (cavillature anche non visibili) negli stucchi delle piastrelle, nel piatto della doccia e, spessissimo, nelle stuccature fra vasca da bagno o piatto della doccia e piastrelle, generano drenaggi invisibili che innalzano l'umidità in tutta l'abitazione. Altri drenaggi invisibili si trovano sotto le borchie (ghiere) che coprono i buchi nelle piastrelle per la fuoriuscita dei rubinetti. Per evitare queste dannose infiltrazioni occorre rifare le stuccature danneggiate e stuccare con silicone sotto le dette borchie dei rubinetti.
Le piante, che abbelliscono gli ambienti nelle nostre case, rilasciano umidità. Occorre prevedere un numero limitato di piante e non "spruzzarle" dentro casa. I panni non vanno mai messi ad asciugare in casa, inumidiscono l'ambiente e prendono puzza. Occorre un'asciuga-biancheria, se non è possibile asciugare il bucato all'aperto. Le persone e gli animali rilasciano umidità con il respiro e la sudorazione, ma soprattutto, il numero degli abitanti in un'abitazione modifica l'umidità a causa di un uso più o meno intensivo della cucina e dei bagni.
Arieggiando aiutiamo a sostituire l'aria umida (e viziata) con altra più secca. In giornate umide e piovose si perde questa possibilità ma è bene arieggiare in ogni caso, per fare entrare aria più ossigenata. Soprattutto quando è freddo, è opportuno arieggiare l'abitazione spalancando tutte le finestre contemporaneamente e brevemente, anziché tenerne aperte poche e a lungo. Facendo corrente, tutta l'aria si sostituisce velocemente (se c'è vento, anche in meno di un minuto) senza dare il tempo ai muri di raffreddarsi. Tenendo una finestra aperta, anche a lungo, ma senza corrente, l'aria non si ricambia completamente rimanendo umida e i muri adiacenti alla finestra, meno illuminati da luce diretta, si raffreddano e possono generare condensa con il rischio di muffe. Speciali intonaci (a base di gesso), travi e travicelli di legno e particolari arredamenti (mobili ecologici non impregnati, da noi poco in uso) possono assorbire l'umidità in eccesso e renderla col secco; quest'effetto tampone, migliora l'abitabilità e ritarda le condense. Cambiando anche di poco la conduzione domestica nei modi descritti, di solito si evitano o si sconfiggono le muffe ma, se ciò non riesce, soprattutto se convivono in poco spazio molte persone, occorrerà installare opportuni deumidificatori; (L'acqua che si ricava dai deumidificatori è utilizzabile per annaffiare piante particolari, come su detto per quella ricavabile dai frigoriferi).
Riepilogando, per evitare le muffe occorre tenere sotto controllo tutte le condizioni citate, in particolare, curare al meglio quelle possibili soprattutto se qualcuna è impraticabile. Nella progettazione e costruzione d'immobili è necessario prevedere:
Le piante, che abbelliscono gli ambienti nelle nostre case, rilasciano umidità. Occorre prevedere un numero limitato di piante e non "spruzzarle" dentro casa. I panni non vanno mai messi ad asciugare in casa, inumidiscono l'ambiente e prendono puzza. Occorre un'asciuga-biancheria, se non è possibile asciugare il bucato all'aperto. Le persone e gli animali rilasciano umidità con il respiro e la sudorazione, ma soprattutto, il numero degli abitanti in un'abitazione modifica l'umidità a causa di un uso più o meno intensivo della cucina e dei bagni.
Arieggiando aiutiamo a sostituire l'aria umida (e viziata) con altra più secca. In giornate umide e piovose si perde questa possibilità ma è bene arieggiare in ogni caso, per fare entrare aria più ossigenata. Soprattutto quando è freddo, è opportuno arieggiare l'abitazione spalancando tutte le finestre contemporaneamente e brevemente, anziché tenerne aperte poche e a lungo. Facendo corrente, tutta l'aria si sostituisce velocemente (se c'è vento, anche in meno di un minuto) senza dare il tempo ai muri di raffreddarsi. Tenendo una finestra aperta, anche a lungo, ma senza corrente, l'aria non si ricambia completamente rimanendo umida e i muri adiacenti alla finestra, meno illuminati da luce diretta, si raffreddano e possono generare condensa con il rischio di muffe. Speciali intonaci (a base di gesso), travi e travicelli di legno e particolari arredamenti (mobili ecologici non impregnati, da noi poco in uso) possono assorbire l'umidità in eccesso e renderla col secco; quest'effetto tampone, migliora l'abitabilità e ritarda le condense. Cambiando anche di poco la conduzione domestica nei modi descritti, di solito si evitano o si sconfiggono le muffe ma, se ciò non riesce, soprattutto se convivono in poco spazio molte persone, occorrerà installare opportuni deumidificatori; (L'acqua che si ricava dai deumidificatori è utilizzabile per annaffiare piante particolari, come su detto per quella ricavabile dai frigoriferi).
Riepilogando, per evitare le muffe occorre tenere sotto controllo tutte le condizioni citate, in particolare, curare al meglio quelle possibili soprattutto se qualcuna è impraticabile. Nella progettazione e costruzione d'immobili è necessario prevedere:
- L'ambiente per la cucina sottovento.
- Opportune canalizzazioni per convogliare all'esterno gli aspiratori in particolare le cappe aspiranti, nonché tutte le corrispondenti aperture per le prese d'aria.
- Un buon isolamento termico, soprattutto in corrispondenza delle strutture portanti in cemento armato, dei solai e dei soffitti.
- Intonaco interno che possa incamerare l'umidità (a base di gesso).
- Abbondanti cornicioni che limitino l'umidità sui muri esterni.
- Predisporre buoni aspiratori (con filtri) nei bagni e nelle cucine, con molta cura per la cappa aspirante che deve sempre essere convogliata all'esterno.
- Non ostruire le prese d'aria con mobili od altro.
- Non mettere i grandi mobili (armadi e librerie) vicino ai muri esterni più freddi; (tolgono la luce "ultravioletti" in punti cruciali).
- Limitare la quantità di piante.
- Che i mobili siano in legno non impregnato (ecologico che respiri).
- Raccogliere e non fare evaporare l'acqua sbrinata dai frigo
- Non mettere mai il bucato ad asciugare in casa.
- Non spruzzare le piante in casa.
- Non mettere vaschette sui radiatori.
- Fare abbondante uso degli aspiratori, in bagno ed in cucina, facendoli partire preventivamente, lasciandoli in funzione a lungo, tenendoli efficienti con una costante pulizia dei filtri ed una buona manutenzione.
- Ricambiare l'aria, ogni giorno; fare corrente spalancando tutte le finestre contemporaneamente (d'inverno basta un breve tempo).
- Rimuovere subito eventuale muffa disinfettando (con candeggina) sia sui muri sia sui mobili vicini.
- Fare entrare più luce possibile (ultravioletti), specialmente nella stagione fredda, tenendo tapparelle, scuretti o tendaggi pesanti, completamente aperti di giorno.
- Tenere efficienti le stuccature delle piastrelle nei bagni (in particolare sul contorno della vasca e sul piatto della doccia)
Il Nostro consiglioLa regola principale per evitare i ponti termici è realizzare una coibentazione ottimale dell'edificio in fase di costruzione e seguire alcune regole elementari nelle abitudini domestiche.
Tecniche costruttive
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Ponti TermiciLa presenza dei ponti termici può determinare l'insorgenza di muffa e la dispersione del calore negli...Leggi...
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